Tuesday, February 06, 2007

"C'é tanta buona sanità in Italia...!"

Se le ultime vicissitudini della sanità italiana non sono ancora sufficienti a far vergognare il ministro Livia Turco per la situazione disastrosa in cui versano molti ospedali italiani...non sò a cosa dobbiamo arrivare.
Con un governo di destra sicuramente ci sarebbero già state manifestazioni di piazza dell'opposizione per chiedere le dimissioni del ministro (vedi la persecuzione al ministro Letizia Moratti), ma di dimissioni la Turco non ne parla affatto anzi, continua imperterrita a ripetere, scandendo bene le parole quasi come un'automa: "C'è tanta buona sanità in Italia, c'è tanta buona sanità! Proprio tanta"
E l'abbiamo visto tutti quanta. Se c'è che lo dimostri! Se c'è non è certo per merito suo.
A settembre aveva ripetuto che casi come quello dell'uomo morto a due passi dall'ospedale di Torino (perchè ai medici non è consentito uscire dall'edificio per portare soccorso), non si sarebbero mai dovuti ripetere! E' di oggi la notizia di un altro uomo morto davanti al pronto soccorso dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri (Torino), dove si era recato dopo un malore che lo aveva colto pochi minuti prima. Se si tratti di malasanita', lo stabilira' l'inchiesta della procura di Torino, dopo la denuncia effettuata dai carabinieri della compagnia di Moncalieri. Ma chi paga in questi casi? I medici che hanno rispettato una circolare del comune? Non mi sembra giusto.
Per non parlare del caso drammatico della giovane Federica Monteleone, la sedicenne entrata in coma dopo un banale intervento di appendicectomia nell'ospedale di Vibo Valentia, durante il quale si era verificato un black-out elettrico. Sono stati celebrati i funerali della giovane alla presenza dei familiari, dei compagni di classe e di 5000 persone.. Le parole del Vescovo nell'omelia sono state molto forti nei confronti del personale che ha a che fare tutti i giorni con i malati negli ospedali.."siamo anime, non mucchi di ossa da contare.." ha detto concitatamente.
Ma da dove viene la buona sanità di cui parla Livia Turco? Come si fa a farla?
Sono i medici, quelli veri mossi da una deontologia professionale, da un'etica e da una moralità altissime ad essere la colonna portante della sanità in Italia; tutti gli altri, quelli che ruotano attorno all'ambiente ospedaliero come sanguisughe senza adempiere bene al proprio dovere giocano con la nostra salute come con la roulette russa.
Io la conosco la "buona sanità" di cui parla la Turco perchè per me ha sempre significato una cosa sola:
un papà che tornava a casa a notte fonda dai suoi 6 figli per dirigere bene il suo ospedale; un papà che nel terremoto del Friuli ci ha lasciati al sicuro ma spaventati in una tenda in giardino per correre all'ospedale a ricoprire il suo ruolo e dare un sostegno al personale e ai pazienti; un papà-un medico che non ci ha mai detto nemmeno se avevano ricoverato il nostro migliore amico per rispettare il diritto alla privacy di ogni degente. Che non ci ha mai raccomandato con nessuno perchè era giusto che ce la facessimo con le nostre gambe. Che a 73 anni lavora ancora come professionista continuando ad aggiornarsi e a studiare per la passione del suo lavoro.
Non è per fare un encomio a mio padre che ho detto questo anche se lo merita, ma perchè fà parte di una "razza" sempre più rara...quella dei medici innamorati della professione.
E' di questa buona sanità che c'è bisogno, di ospedali che siano aziende di professionisti ma anche famiglie di persone, che compiano ogni gesto in maniera eticamente e deontologicamente perfetta.
E questo manca, lo dimostra il fatto che di fronte ai recenti fatti di cronaca non c'è mai stato nessuno che uscendo allo scoperto abbia detto onestamente: sono stato io, ho sbagliato e sono pronto a pagarne le conseguenze.
I giovani che si apprestano a studiare medicina dovrebbero interrogarsi profondamente sulle motivazioni di questa scelta. I medici anziani che stanno lasciando la professione dovrebbero guidare i giovani torocinanti con la loro esperienza umana prima ancora che professionale.
Perchè il ministro non pensa a sfruttare queste risorse?

Teresa Manicardi ©