Tuesday, June 27, 2006

Giugno all'Ufficio 6

In questi giorni, in cui la morsa di caldo attanaglia l'Italia, ho la fortuna di stare un pò al mare con mio figlio, essendo ancora in maternità; è la prima volta che metto piede in una spiaggia a giugno ed è un 'esperienza del tutto nuova..
Chissà perchè, quando facciamo qualcosa, abbiamo spesso la presunzione di credere di essere gli unici ad averci pensato. Così, munita di passeggino superaccessoriato, creme, cremine, occhiali da sole per me e per lui, cappellini vari ci siamo diretti al nostro  "ufficio 6"...eh già, qui in Friuli il "bagno" (come si chiama in tutta Italia) dove ci sono la spiaggia, gli ombrelloni, le cabine e tutti i servizi connessi si chiama "ufficio", perchè per il friulano il lavoro è una gioia... come una vacanza; o la vacanza è come un lavoro, insomma si può interpretare in  vari modi questo uso "straniato" alla Marcel Duchamp della parola "ufficio".. Comunque, giunta col mio pargoletto all"'ufficio 6" ho scoperto di essere stata clonata più e più volte. Centinaia di neomamme come me, con passeggini molto più avveniristici del mio, supercromati con tre ruote, due ruote, una ruota.. e bambino bianco latte in braccio, popolavano la spiaggia di Lignano Pineta. Le più fortunate camminavano con una piccola corte di nonne, amiche e  mariti al seguito..Subito ho percepito che l'atmosfera era ben diversa da quella dell'estate ferragostana. Innanzitutto mi sono molto tranquillizzata riguardo alle mie condizioni estetiche: in fondo non sono male, mi son detta, rispetto ad altre mamme più in carne di me..ho solo la pancia ancora un pò gonfia ma.. posso dire di essere stata all'October Fest.  Comunque in generale una grande rilassatezza. Altro che agosto con fisici palestratissimi, tanga filiformi, abbronzature color mattone, sguardi di sfida a chi resiste di più sotto al solleone alla ricerca dell'ustione perfetta. Qui all"'ufficio 6" a giugno queste cose sono solo un ricordo. E' tutto un minuetto di sorrisi fra neomamme, sguardi di solidarietà e tenerezza, saluti rispettosi fra chi ha appena scoperto una nuova gioia e una nuova femminilità. Con fare sornione ci si incrocia chiedendo l'età, il peso e il nome del bimbo, si fa qualche commento carino e si prosegue col sorriso ebete di chi ha raggiunto il nirvana.Veramente io e il mio Francesco suscitiamo una certa sorpresa in tutta questa armonia, le altre mamme fanno un piccolo sobbalzo sentendo che ha solo 4 mesi essendo già grande come un bimbo di un anno. La mia bassa statura poi ne esalta ancora di più le dimensioni. I suoi occhi azzurrissimi e il sorriso generoso gli fanno trovare molti amici, ma l'amicizia più dolce l'ha fatta con Carlo, un bambino down di undici mesi con cui si scambia abbracci e pizzicottini. Sua mamma è una ragazza giovane e sportiva, con gli occhi neri e profondi.
Quando rimasi incinta decisi di non fare esami prenatali per non trovarmi di fronte alla scelta sulla vita o la morte di un altro essere umano. Così parlando con la mamma di Carlo ho voluto chiederle come ha vissuto questa esperienza e se avesse fatto indagini prenatale. Guardandomi con gli occhi commossi e grati per questa domanda, stringendo Carlo forte a se, mi ha detto queste parole che non dimenticherò mai, che insegnano più di un intero libro di etica: "sai...fortunatamente non ho fatto esami prenatale, non sapevo del suo stato fino alla sua nascita, altrimenti avrei abortito e avrei fatto l'errore più grande della mia vita."

Teresa Manicardi

L'insostenibile leggerezza dell'essere ... nobili

Mi ha lasciata basita in questi giorni il contrasto fra la gravità delle accuse mosse dal P.M. di Potenza Woodcock e accolte dal GIP  contro il principe Vittorio Emanuele...e  la leggerezza  e superficialità con cui lui e il suo enturage stanno rispondendo alle accuse. Il principe è accusato di essere l'elemento centrale di un'organizzazione criminale con attività di gioco d'azzardo, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione, tutti crimini testimoniati da numerose intercettazioni telefoniche di colloqui fra lui e vari attori dell'organizzazione, disposte dal PM stesso (solo una piccola parte dell'ampia indagine iniziata nel 2004). Lui si mostra sereno e fiducioso nelle Istituzioni, fiancheggiato dai suoi costosissimi legali, si difende dichiarandosi: " assolutamente innocente, estraneo a qualsiasi accusa". Altrettanto candide quasi infantili le dichiarazioni della moglie: " ...lui è pulito, non ha mai fumato nemmeno uno spinello.."; del cugino Amedeo d'Aosta: "persona influenzabile che non sempre ha avuto buoni consigli ...ma è una persona estremamente buona....di fondo."; della sorella Maria Gabriella al settimanale Oggi " povero fratello mio, se l'è proprio cercata, è caduto per supeficialità e infantilismo in giochi più grandi di lui"..; Sembrerebbe quasi che questo John Woodcock , PM di Potenza, svegliatosi una mattina con l'idea di far visitare la ridente città della Basilicata al principe Vittorio Emanule, abbia deciso di mettergli a diposizione una bella cella fresca con tanto di arresto e accuse infamanti inventate ad hoc. E invece forse bisognerebe rifletetre sul fatto che prima di far scattare le manette il PM ha dovuto motivare le sue accuse con prove e indagini che hanno costituito le 2000 pagine dell'atto d'accusa  e presentarle di fronte al GIP, che le ha valutate attentamente prima di disporre l'arresto. Leggendo i testi delle chiamate riportati dai giornali emergono imbarazzanti volgarità, cinismo, disprezzo per le iniziative di beneficenza a cui presenziava. Scoprire le pecche di una famiglia come la sua, sempre elegante e impeccabile nei modi e nell'impegno a favore di iniziative benefiche è deludente. Dispiacerebbe leggerlo di qualsiasi personaggio pubblico ma trattandosi di lui dispiace ancora di più, forse da un principe ci si aspetta una nobiltà di modi e d'animo all'altezza del suo rango. Un pricipe appartiene alla storia, può commettere dei crimini, ma la bassezza di questi di cui è accusato oggi abbassano quella nobiltà che doveva sollevarlo in alto, come esempio per tutti.
 
Teresa Manicardi

Saturday, June 17, 2006

NIENTE TASSE, LO GIURIAMO

Tuesday, June 13, 2006

Ligure? no Novi!

Si è molto parlato negli scorsi giorni dell'efferato delitto di Novi Ligure, in occasione della prima uscita da maggiorenne di Erika ( condannata a 16 anni per l' assasinio della madre e del fratellino). L'occasione, offerta da una partita di pallavolo fra detenute, ha scatenato l'interesse di giornali, stampa, tv che si sono dati da fare nel pubblicare le immagini della giovane assassina, che come ogni ragazza della sua età in un occasione simile giocava, faceva il tifo, esultava e sorrideva!... Proprio quest'ultimo atteggiamento ha offeso molte persone che, intervistate da una nota trasmissione tv, hanno espresso sdegno e disgusto per: la mancanza di manifestazioni di pentimento da parte della giovane (non si capisce come avrebbe dovuto manifestarlo durante la partita di pallavolo) e per il fatto che Erika fosse in libertà e non scontasse la giusta pena che si meritava. Ma ancor più decisa è stata la piena condanna della ragazza da parte del pubblico intervistato con l'esclusione assoluta di qualsiasi forma di perdono (cosa che invece le ha concesso da subito suo padre, che le fa visita ogni giorno in carcere) . Che dire quindi delle gite scolastiche organizzate dagli insegnanti di scuole della zona per andare a vedere il carcere dove sta" il mostro"..??? Dalle interviste è emersa la mancanza di una reale conoscenza del caso di Erika anche a causa di una poco chiara informazione che i media hanno offerto, mostrandosi superficiali e poco esaurienti sull'uscita di Erica dal carcere per la partita...Non si è trattato infatti della cessazione della sua detenzione ma di una normale attività del carcere; inoltre Erika oltre ad essere stata condannata col massimo della pena prevista per un minorenne dal nostro sistema giudiziario (16 anni) non ha mai ottenuto sconti della pena o permessi premio...cosa si può pretendere di più? Il suo caso come quello di molti altri ci fa riflettere sulla reale funzione del carcere che deve innanzitutto tutelare chi si trova fuori, punire con la detenzione, ma anche riabilitare per quanto possibile la vita del detenuto. Come riferisce il suo avvocato la richiesta di Erika di entrare in un centro di recupero per carcerati le è stata negata paradossalmente per la mancanza di un sentimento di pentimento della giovane. E' paradossale perchè è evidente che chi non si pente di un delitto simile (compiuto in giovane età) è malato perché non ha coscienza di cosa è male e quindi bisognoso più che mai di assistenza e cure specialistiche.
A differenza dell' amichetto Omar, lei non ha detto di essersi pentita...questo non esclude che lo stia facendo impegnandosi come altre sue colleghe detenute in un percorso di consapevolezza all'interno del carcere, il che non le toglie il diritto di vivere una giornata di sport all'aperto.
La proposta dell'indulto avanzata dall'attuale Ministro Mastella (per tutti i detenuti tranne che per quelli condannati per reati di pedofilia e mafia) a mio avviso non è applicabile indistintamente ma va vista caso per caso.. il rischio è quello di esporre a pericolo la gente comune ( molti delitti hanno visto come autori detenuti recidivi in libertà con permessi premio, libertà vigilata, ecc..) ed interromperebbe i percorsi riabilitativi di soggetti che come Erika, devono ritrovare prima di tutto la consapevolezza del proprio reato e della propria condanna, e poi il perdono verso se stessi per cercare di vivere una vita se non normale almeno umana. Al contrario invece molti detenuti meriterebbero l'indulto, sinceramente pentiti sono ormai pronti al rientro nella società, hanno scontato gran parte della pena con una condotta esemplare all'interno del carcere e desiderano ardentemente riabbracciare la propria famiglia e i propri figli anche piccolissimi! La televisione e i media non li aiutano se si erigono a giudici di questi casi, sottovalutando l'influenza che hanno sul pubblico. L'accanimento ossessivo verso questi casi di cronaca non fa altro che nutrire il nostro vouajerismo, il nostro appetito immediato allontanandoci da una profonda e personale riflessione. Mi auguro che una volta uscita dal carcere (scontata tutta la pena prevista) la vita di Erika venga dimenticata dai media e non sfruttata a scopi televisivi, anche a scanso di pericolose emulazioni.
Cosa accadrebbe se all'edizione del Grande Fratello del 2020 apparisse Erika fra i partecipanti? Lo stesso pubblico che oggi la condanna la proclamerebbe vincitrice??!!

Teresa Manicardi

Referendum Si, Referendum No

Sono da poco stati smantellati i seggi delle scorse elezioni e già siamo chiamati di nuovo alle urne.
Tanto martellante è stata la propaganda politica che ha preceduto l'elezione del nuovo Governo, quasi totalmente assente è stata invece quella sull'attuale referendum. Se nelle scorse elezioni è stato ribadita fino alla nausea l'importanza di andare a votare per determinare con larga maggioranza la scelta dell'uno o dell'altro schieramento, al Referendum Costituzionale del 25 e 26 giugno potrebbero anche presentarsi solo in 10 persone alle urne per renderlo valido a tutti gli effetti. Il raggiungimento del quorum, richiesto persino per i referendum sulla caccia, non è previsto per quello Costituzionale!!...sembra voler passare in sordina rispetto ad altri ,un pò perché molto tecnico..troppo, un pò perché molto vasto come argomentazioni. Attorno alle prossime votazioni sono non poche le assurdità . La prima è che ci si aspetta che 50 milioni di italiani votanti (l'esatto numero è 47.342.453 di cui 22.685.258 uomini e ben 24.657.195 donne) più i 2.600.000 di italiani all'estero, diano un voto con cognizione di causa su una Riforma lunga 18 pagine. Per studiarsela bene bisognerebbe prendersi 2 giorni di ferie e procurarsi anche tutta una serie di leggi, di commi e sottocommi che sono solo citati negli articoli della Riforma. Invece, una sola scheda di colore verde..(verde speranza), basterà per porci di fronte al seguente quesito:
"Approvate il testo della legge Costituzionale concernente " modifiche alla parte II della Costituzione" approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n°269 del 18 novembre 2005?" Una riforma che solo pochi politici e tecnici conoscono approfonditamente, il resto delle persone voterà si o no per pronunciarsi pro o contro Prodi, pro o contro Berlusconi. Il duello fra i due è ancora molto acceso anche perchè l'ex premier si dice ancora certo di essere stato vittima di un errato conteggio delle schede, e che addirittura parte delle schede bianche sarebbero state contrassegnate con una croce a favore della sinistra... auspicando un secondo richiamo alle urne per tutti i cittadini. Può anche darsi che abbia in parte ragione ma penso che ormai a Governo insediato per il Paese sarebbe un grosso stress affrontare un nuovo ballottaggio facendo dietrofront con tutte le lungaggini tecniche e burocratiche che questo comporterebbe; di tempo ce n'è poco e di scadenze importanti molte. D'altro canto Prodi non si risparmia certo battute e scherni verso destra, con un atteggiamento poco degno di un vincitore! Chissà cosa direbbero i padri fondatori della Costituzione come De Gasperi, Togliatti, Nenni, Saragat di queste cadute di gusto e di questa superficialità da reality che ha caratterizzato le scaramucce politiche degli ultimi anni. Il miracolo di riuscire a tenere unita l'Italia post bellica con una Costituzione d'emergenza esempio però di nobiltà d'intenti e cultura politica, zoccolo della nostra storia deve essere d'esempio per chi andrà a riscrivere quegli importanti articoli. Si deve ora lasciare il passo a quel miglioramento necessario ad un'Italia moderna, liberale ma soprattutto concorrenziale sul mercato mondiale.

Teresa Manicardi